Aldous

Circolari ipnopediche

WOKISMO E DECOSTRUZIONE

I fenomeni collettivi che vanno sotto la denominazione di woke e di cancel culture (quelli che, ad esempio, generano gli abbattimenti delle statue di poeti e pensatori in nome di principi contemporanei) possono apparire e sono un poco bislacchi e fanatici.

Espressioni di tale loro natura sono alcuni elementi assai chiari: il vittimismo elevato a principio metodologico; la tendenza fortemente censoria verso tutto ciò che i ‘risvegliati’ ritengono espressione del Male assoluto; l’aspirazione a fare tabula rasa  di tutto il passato dell’umanità, la cui vicenda si ritiene di dover riscrivere come fosse una pagina bianca; una dimens...

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LE PAROLE

L’umano è l’animale che comunica. Non è l’unico, naturalmente. La relazione con i conspecifici è una caratteristica di gran parte del mondo animale. Tra gli altri strumenti e modalità, l’umano utilizza le parole. Esse costituiscono gran parte del suo mondo. Anche il mondo che in questo momento mette in comunicazione l’autore di queste parole con il lettore. Le parole sono dunque fondamentali. La politica e la storia sono in gran parte una lotta tra parole per il dominio di alcune di esse sulle altre. In questo dominio infatti non soltanto si esprime ma anche si fonda il potere di un gruppo di umani – tribù, nazione, chiesa, città, class...

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SCURDAMMOCE O' PASSATO

In questi giorni, per una di quelle silenziose coincidenze che possono risultare dense di significato per chi le rileva, il flusso della cronaca ci mette di fronte all’intreccio di due eventi, uno dei quali celebrato a reti unificate: mi riferisco alla vittoria di Novak Djokovic agli Open d’Australia (29 gennaio 2023), mentre il secondo, passato sotto silenzio, è l’anniversario della scomparsa di Luc Montaigner, premio Nobel per la Medicina nel 2008 (8 febbraio 2022). Sullo sfondo di questo intreccio poniamo, da una parte, l’atteggiamento che entrambi i personaggi hanno assunto nei confronti delle politiche pandemiche, con la conseguente ghettizzazione subita a causa delle loro idee, e dall’altra, la nostra riflessione c...

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APOLOGIA DEL PURGATORIO

Diceva Gaetano Salvemini (1873-1957): «Ci viene detto che nell'altro mondo potremmo scegliere tra il paradiso, il purgatorio e l'inferno. In questo mondo, la nostra libertà di scelta è assai più limitata. Possiamo scegliere solo tra il purgatorio e l'inferno. La democrazia è il purgatorio. Ma la dittatura è l'inferno. Sforzatevi di migliorare il purgatorio della vostra democrazia, ma badate a non cadere nell'inferno della dittatura».

È la parte conclusiva di una riflessione, più estesa, dello storico e politico antifascista pugliese che Enzo Di Nuoscio ha posto come esergo del cap. 4 dell'agile libro edito da Mondado...

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ŽDANOV È TRA NOI

Un percorso in tre «sogni» dentro la storia della Russia e del Novecento (Il naso o la cospirazione degli anticonformisti, Russia 2020, Andrey Khrzhanovskiy). Tre sogni scanditi dal racconto di Gogol, Il naso appunto, pubblicato nel 1836; dall’opera lirica che ne trasse Šostakóvič nel 1927; dalla condanna di Stalin e dell’apparato di inquisizione del Partito Comunista Sovietico, che giudicarono l’opera del compositore un esempio di formalismo e di complicazione antipopolare, alla quale la censura e lo zdanovismo opponevano il «realismo socialista», vale a dire una banale e volgare forma di utilizzo propagandistico dell&rsqu...

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TESI E MONDI

È in corso da tempo una demagogica e distruttiva tendenza a regalare diplomi e lauree che perdono in questo modo valore professionale e significato scientifico. Per quanto riguarda le Università, tra le varie ragioni della catastrofe ce ne sono due: la crescita incontrollata del numero degli appelli, che ha come effetto anche la mancata frequenza alle lezioni perché in pratica quasi ogni mese c’è la possibilità di dare un esame; il far sostenere a ciclo continuo le cosiddette ‘prove in itinere’, che parcellizzano l’apprendimento e fanno perdere il significato unitario (epistemologico) di un programma di studi. Gli Atenei pubblici – unica garanzia di eguaglianza sociale &nda...

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CHI TACE, ACCONSENTE

Con la fine dell’emergenza pandemica e l’attenuazione dell’allarmismo, sulla strada del ritorno ad una vita più normale comincia ad emergere qualche voce dissonante rispetto all’uniformità di opinione che ha caratterizzato il corso degli ultimi due anni e mezzo: si tratta di articoli giornalistici in cui compaiono – anche se in modo fugace – notizie di attualità e relazioni di studi scientifici che sarebbe ormai impossibile passare sotto silenzio, pena – per il giornalismo - il non potersi difendere dall’accusa di aver occultato dati solidi e conclamati. 

Potremmo ascrivere a questo filone, per esempio, le notizie su Ursula von der Leyen, ...

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UNA GUERRA POLITICAMENTE CORRETTA

Gran parte dell’informazione contemporanea e delle sue narrazioni mediatiche - che utilizzino la carta, la Rete o le immagini televisive - non ha a che fare con la realtà, con gli eventi che effettivamente accadono, con i plausibili significati che essi possono assumere. 

Questo vale per l’infodemia da Sars-Cov2 e vale per la guerra combattuta dalla NATO contro la Russia sul territorio dell’Ucraina. Tra gli ingredienti di tale distanza dalla realtà, i principali sono le omissioni, la censura e soprattutto le vere e proprie invenzioni, quelle che in una certa fase della storia recente furono chiamate post-verità, formula che però da quando dovrebbe toccare le invenzioni sanitari...

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EDUCANTE?

L’espressione «Comunità educante», diffusa e ripetuta in vari documenti del Ministero italiano dell’Istruzione e nella elaborazione dei suoi pedagogisti, è una delle più significative, in parte criptiche ma sostanzialmente chiare, espressioni della potenza che il linguaggio possiede nel nascondere la realtà mentre la designa. In altri termini, si tratta di una formula fortemente ideologica, volta a nascondere  – con il suono mellifluo dell’inclusione e della condivisione – la trasformazione ormai quasi compiuta delle scuole in luoghi di indottrinamento radicale, la cui radicalità consiste in una serie di «comportamenti attesi», n...

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IL FAVOLOSO MONDO DI PANDEMIE

L’obbedienza alla lezione di Saul Bellow, che invita a indagare il banale come oggetto preferenziale per comprendere il mondo, si infrange in me da qualche tempo di fronte al tentativo di capire la maggioranza dei concittadini (una maggioranza che si fa meno compatta e meno numerosa, ma pur sempre maggioranza) che per il terzo anno si adagia (ignorando la scomodità della postura) sulla narrazione dominante dei media e del governo. Una maggioranza che alla fede nell’eroica lotta governativa alla pandemia e alla sua paterna sollecitudine per la salvezza di ogni italiano, ha aggiunto con naturalezza la guerra come difesa dei sacri valori democratici contro le autocrazie (solo alcune, altre sembrano serbare una loro inopinata autocratica innocenza) e i l...

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L'UOMO DI DAVOS

L'homo Davos è l’uomo immaginato dal World Economic Forum (WEF) ed a forza imposto alla natura ed alla società, senza il permesso della società e ovviamente senza il permesso dell'homo Davos stesso.

L’uomo così com’è, perfezionato a forza di olocausti evolutivi, non va bene e deve essere cambiato, anche contro il suo volere e contro il suo interesse, sociale ed antropologico.

L'homo Davos vive in un mondo dove la macchina prende il suo posto nella produzione e per questo l’uomo deve imparare a vivere senza lavoro.

L'homo Davos deve vivere in un mondo senza proprietà privata e per ...

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EPISTEMOLOGIA DELLA CREDENZA POLITICA

Su che basi ciascuno si fa proprie convinzioni politiche? Quali sono le fonti di informazione, i dati, i mattoni che istituiscono le convinzioni di ciascuno, non tanto su ipotesi generali, quanto nella interpretazione di fatti concreti e nel giudizio su uomini, cose avvenimenti facenti parte della cronaca politica?

Prendiamo un caso concreto, abbastanza significativo per la sua importanza e il grado di coinvolgimento delle persone e delle opzioni politiche in tutte le loro sfumature, ma che sia al tempo stesso lontano dalle polemiche attuali che infiammano il dibattito: il caso della elezione presidenziale che ha portato alla riconferma di Mattarella vista attraverso il comportamento assunto dai partiti e dai loro leader così come giudicato da gior...

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LA SCUOLA DEI TRANSUMANI

Dove orientare lo sguardo per cogliere l’angustia di questo momento, il muoversi prevalente in pochi centimetri di spazio e di senso? Qualcuno fissa lo sguardo sui conformisti, mai così tanti, mai così attivi in parole, opere e omissioni; pronti a scattare all’unisono in una performance che ricorda il nuoto sincronizzato o una parata militare. Altri osservano i pochi sopravvissuti chierici (spesso quasi ottuagenari), i grandi classicisti o medievisti o filosofi che provano a mostrare le articolazioni del reale e, con l’aria stupita di chi non si capacita delle reazioni esagitate dell’interlocutore, lamentano il mutamento culturale in atto.

Esiste però un terzo elemento: meno evidente, me...

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OGGI SI MUORE COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI

“Il giorno successivo non morì nessuno”. Questo è l’incipit del capolavoro di Josè Saramago “Le intermittenze della morte”. In una nazione non meglio identificata dal primo gennaio nessuno muore più. Nessuno più perché, semplicemente, la Morte ha smesso di fare il suo lavoro. Invece, appena fuori dal confine, il ciclo procede normalmente. L'avvenimento suscita nel popolo sentimenti di trionfo e felicità e per le strade avvengono manifestazioni di patriottismo, perché la continua ricerca dell'immortalità ha avuto termine. Superato il primo momento d'euforia, si manifestano i primi problemi: nelle agenzie di pomp...

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LA VERITÀ, DISPERSA AL FRONTE

«Il destino della parola, di ciascuna parola del nostro linguaggio si muove tra fissità etimologica e mutevole storicità dei significati. Ètimo indica – come appunto si svela nell’origine greca – il “vero”, l’originario significato, il bisogno esistenziale che la parola ha soddisfatto al principio del suo cammino. Ma la parola assai spesso sfugge all’ètimo e cammina con sciolta libertà: è usata e poi lasciata cadere in oblio, volta a nuove accezioni e congiunta con altre, inserita nella frase e nei contesti del discorso: insomma, si carica di tempo, e fa tutt’uno con l’essere storico dell’uomo. I significati...

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LA LIBERTÀ DI ALCUNI

Vivere da paria in una società che sembra promuovere l’accoglienza e l’integrazione è un’esperienza degna di nota, soprattutto se tale status deriva dall’esercizio di quella stessa libertà di pensiero che fino a poco prima connotava l’appartenenza a cerchie culturali vivaci e significative. 
Che pensare criticamente fosse un mestiere pericoloso, si poteva intuire da tempo; eppure lo choc per la rapidità con cui si è passati dalla profilassi all’esclusione resta innegabile e solo a fatica si può tentare di integrarlo nel nostro comune vissuto di animali sociali. Più ancora, se possibi...

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ANCORA GLI INTELLETTUALI?

In un libro-intervista con Simonetta Fiori, «Il silenzio degli intellettuali», Laterza 2009,
l’apocalittico Asor Rosa additava nel “dissolvimento del ceto intellettuale, attore non innocente del declino complessivo”, le ragioni della “catastrofe” italiana.
Quello degli intellettuali e del loro rapporto col potere e con la società è, a vero dire, problema antico e nuovo insieme, sempre rinascente. Per Asor Rosa, infatti, gli intellettuali ci sono, ma tacciono e, tacendo, acconsentono, sovente per tornaconto. Per Zolla gli intellettuali, in quegli anni del boom economico, dell’Italia che si avviava a diventare potenza industriale, erano scomparsi. Dov&r...

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OLIGARCHIE COGNITIVE

Con la missione, assegnatagli dal dio, di svegliare i suoi concittadini, invitarli – per evitare “l’incantesimo” delle apparenze – a conoscere sé stessi, a porsi e a porre domande su cosa fosse la giustizia, il bene, la politica, persuaderli e rimbrottarli uno per uno, dovunque li incontrasse, nei negozi o per le strade di Atene, incessantemente per tutto il giorno, fastidioso come un tafano ai fianchi di un cavallo di buona razza ma un poco tardo e bisognoso di essere stimolato, Socrate è il primo a istituire, per le generazioni successive, la funzione e il metodo educativi dell’intellettuale.

Sarebbero dovuti passare secoli, tuttavia, prima che la parola “intellettua...

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UN LESSICO DELL'EPIDEMIA

Nel libro di Barbara Stiegler La democrazia in Pandemia. Salute, ricerca, educazione (trad. di A. Bonalume, Carbonio Editore, Milano 2021) Pandemia non significa una condizione patologica collettiva ma un luogo, un «continente mentale» nel quale molte (non tutte) società contemporanee sono state da quasi due anni confinate (p. 25). Quanto sta accadendo a partire dalla sindemia SARS-CoV-2 è infatti un evento politico di assoluta rilevanza, che ha dietro di sé decenni di preparazione culturale/economica ed è volto a inquietanti sviluppi.

Al centro dell’accadere non c’è soltanto un virus più o meno pericoloso ma c&am...

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THE CLOSING OF ITALIAN MIND

Oggetto interessante quanto inquietante questo governo, il più ideologico degli ultimi decenni come annota Tommaso Montanari in un recente articolo. Proprio perché travestito da tecnico e appoggiato da quasi tutte le forze politiche (avversato, appena appena, da una opposizione di sua maestà) il governo appare oggi come il corrispettivo pratico del realismo capitalista, della convinzione che nessuna altra idea sia plausibile. Per rappresentare questa falsa totalità, per simulare movimento e differenza laddove vi è solo identità, gli è necessario inventare sfumature, differenze per accidens, inscenare false polarità (governo prudente ma aperturista, sviluppista ma ...

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IL TEMPO CHE FU

Il sintomo del dominante Zeitgeist”, cui l’arrembante tecnologia, l’avamposto del capitalismo dotato di medusea seduzione, ha imposto la legge ferrea della velocità e del fuggevole presente, come il solo ed unico tempo della vita, fu la decisione, nell’ottobre 2018, dell’allora ministro della Pubblica Istruzione, Marco Bussetti, di cancellare il tema di storia dagli esami di maturità. Il ministro recepiva le conclusioni della Commissione di esperti, presieduta dal linguista prof. Luca Serianni, sull’inutilità del tema di storia, perché, statistiche alla mano, solo il 3% dei maturandi lo sceglieva. Scattò immediata la vibrata e risentita protesta degli storici, con un ...

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L'IGNORANZA COME VOCAZIONE

In fondo questo volume ha in sé i tratti del noir e dell’horror, della fantascienza e della tragedia, tutte insieme. Campeggia nelle sue pagine un atroce delitto, si vede delinearsi l’identità dei rei che svelano però la propria irrilevanza a fronte di ciò che c’è dietro di essi: la presenza di forze cieche e immani. Un volume che turba e ti fa sentire messo all’angolo. La cosa davvero strana però è che non si tratta di un volume di Sofocle o di Dick, di King o di Dürrenmatt bensì del genere editoriale meno glamour e affascinante che storicamente si dia: la pubblicazione di atti di convegno. Quella proven...

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LA MATRIX DELL’EDUCAZIONE PROSSIMA VENTURA

Quali sono i movimenti tettonici dell’educazione contemporanea? ‘Follow the money’ diceva Gola profonda.

Quando con il continuo processo di marchetizzazione dell’educazione l’uomo è diventato capitale umano, il docente è diventato produttore, la formazione è diventata una merce e lo studente è diventato il consumatore, il capitale si è domandato con maggiore insistenza che genere di merce fosse l’educazione.

Il suo costo, specialmente nel caso della formazione universitaria, è cresciuto enormemente negli ultimi due secoli ed in particolare a partire dagli anni Settanta del secolo scorso mentre con il generale calo...

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