Aldous

Distopie

LA METAMORFOSI DEL CORPO NEL VENTUNESIMO SECOLO

Il capitalismo onnivoro ha riconosciuto nel corpo umano una magnifica preda e non ha avuto lo scrupolo di astenersi solo perché la preda è in qualche modo la madre del cacciatore.

Nel rapporto tra l'essere umano e il suo corpo assistiamo ad una metamorfosi funzionale che porta l’uomo dall'’essere corpo’ ‘all'avere un corpo’ (vedi la scomparsa dei corpi).

Questo passaggio è l’effetto della mercificazione del corpo che permette al capitale di utilizzarlo in tre modi distinti: come prodotto, come strumento di produzione e come mercato in se stesso.

         1. Il corpo umano come prodotto

Come prodotto da comprare e vendere nel mercato della produzione e del consumo, il corpo umano è sempre stato limitato nella sua rigidità, per cui, a differenza di molti altri prodotti, non ha mai potuto essere modificato a piacimento. Ora la biotecnologia e l'intelligenza artificiale sembrano in grado di rimuovere questo ostacolo.

La separazione del corpo dall'identità dell'individuo ha permesso di vendere il corpo umano non solo agli uomini come avviene per la schiavitù, la prostituzione o, in altri termini, per il lavoro salariato, ma anche al proprietario stesso del corpo, che, nell'interazione con se stesso entra in un circolo di creazione e soddisfazione dei bisogni che vengono soddisfatti attraverso l'estetica, la chirurgia, la cura del corpo, il fitness e così via.

In questo modo l'individuo finisce per diventare acquirente, utente e cliente nei confronti del proprio corpo.

Le biotecnologie possono ampliare le possibilità del corpo umano, inteso come prodotto, secondo le esigenze del mercato individuando nuove parti da sostituire, scambiare ed integrare; e in prospettiva, l'intelligenza artificiale è in grado di riprodurre algoritmicamente la mente, separando così la mente dal corpo. Da questo punto di vista, ogni mente potrebbe abitare qualsiasi corpo, in una sorta di mercato immobiliare dei corpi.

         2. Il corpo umano come strumento di produzione

Come strumento di produzione, il corpo ha mostrato di poter essere aiutato e sostituito quasi alla nascita della vita sociale.

Tecnica e tecnologia in questa prospettiva non possono fare nulla per trasformare il corpo umano in qualcosa che possa rivaleggiare con le macchine nella maggior parte delle funzioni di produzione. Prima l’accettazione e poi lo sfruttamento di questa verità porta l’uomo a rischiare la disoccupazione di massa.

         3. Il corpo umano come mercato

Inteso come mercato in se stesso, possiamo immaginare il corpo umano come un luogo geografico in cui acquistare e vendere merci. Da questo punto di vista, il capitale ha cercato di espandersi nel mercato del corpo attraverso la sua mercificazione ed il moltiplicarsi degli individui cioè l'aumento della popolazione mondiale.

I recenti sviluppi tecnici e tecnologici consentono al corpo umano di superare gli usi tradizionali del corpo come mercato per la vendita di scarpe e abiti da indossare, farmaci da assumere e così via. Il capitale si è fatto strada nel corpo umano con la vendita di sangue, organi e, più recentemente, semi per l'inseminazione e uteri in affitto. Lo sviluppo della tecnologia ha consentito la progettazione di farmaci personalizzati, variazioni geniche, nanomedicina, proteomica, cellule staminali e biologia sintetica, che promettono di fare del corpo un mercato dalle enormi possibilità.

Il 21° secolo vede il corpo completamente mercificato e l'uomo in grado di distaccarsi dal suo corpo. Nelle prospettive più estreme dell'intelligenza artificiale, il corpo può essere abitato, acquistato e venduto come un appartamento, mentre nell'ottica della biotecnologia esso può essere modificato a piacimento, aggiornato come un software e integrato con parti robotiche.

La mente forse si adatterà alla nuova realtà, (la mente si abitua a tutto), ma l’essere umano sarà come una tartaruga in un mercato di gusci.